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Fiat S76

FIAT S76 Record. La “belva” esagerata

Centodieci anni fa dagli stabilimenti del Lingotto usciva la FIAT S76 con la missione di evidenziare la superiorità tecnologica della casa Torinese.

FIAT S76

La FIAT S76, in seguito conosciuta anche come FIAT 300 HP RECORD e soprannominata “la belva di Torino“, fu un’autovettura costruita tra il 1910 e 1911 dalla casa italiana FIAT in due soli esemplari appositamente per battere il record di velocità terrestre detenuto in quegli anni dalla Blitzen-Benz nel 1909. Il suo motore da 28.353 cc di cilindrata erogava 290 CV. Ne vennero costruiti in totale due soli esemplari.

FIAT S76

Successivamente alla costruzione automobilistica, la FIAT realizzò una versione motori per dirigibili, il tipo del motore era S76A. Furono montati su dirigibili Forlanini tra il 1912 e 1913. Differenziavano per il numero delle valvole 3 anzichè 4 e nel numero di candele 3 anzichè 2 come il motore automobilistico. Oltre ciò il monoblocco aveva nella stessa fusione dei prolungamenti verticali per poter controllare i comandi di acceleratore e magnete. L’unico esemplare di motore sopravvissuto si trova oggi nella collezione Capetti del Politecnico di Torino

FIAT S76

Caratteristiche tecniche

Motore anteriore tipo S76, monoblocco testa integrale (testa fissa) 4 cilindri in linea da 28.353 cc di cilindrata per 290 CV a 1.400 rpm, alesaggio 190mm corsa 250mm, albero a camme in testa con bilanceri, 4 valvole per cilindro (il motore per Dirigibile S76A ne aveva 3, due di scarico ed una di aspirazione), l’avviamento con bobina separata e vibratore, accensione con magnete ad alta tensione BOSCH DR4/4 e 2 candele per cilindro (3 candele per cilindro le aveva il motore prodotto per Dirigibile S76A), raffreddamento ad acqua, trasmissione con catena, sospensioni ad assale rigido con balestre anteriore e posteriore (posteriore puntoni longitudinali), cambio a 4 rapporti più retromarcia.

Il disegno del radiatore di questo prototipo per record fu riutilizzato dalla FIAT per i modelli successivi stradali.

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Record di velocità

Nel 1911, la FIAT S76 pilotata da Pietro Bordino sul circuito di Brooklands e sulla spiaggia di Saltburn tocca i 200 km/h, nel 1912 il pilota francese Arthur Duray sul rettilineo di Ostenda raggiunge la velocità di 225 km/h ma tale record, per irregolarità della registrazione, non fu ufficializzato

FIAT S76

Restauro

Mentre uno dei due esemplari fu smantellato al termine della prima guerra mondiale, il secondo esemplare sopravvissuto solo il telaio, dopo oltre un secolo, è stato restaurato e, dopo una prima apparizione in forma statica, ha effettuato delle prove su strada all’inizio del 2015 dopo il restauro effettuato dal proprietario Duncan Pittaway e grazie al considerevole lavoro di un giovane tecnico e storico italiano: Leonardo E. M. Sordi, il quale ha ricostruito tutto il sistema di accensione (candele comprese), tutte le bronzine (gusci in bronzo e metallo bianco centrifugato) e lavorato in aggiustaggio il basamento motore, precisamente nel riallineamento dei supporti di banco, deformati in 100 anni. Il basamento motore apparteneva all’auto n°2.

Nel 2019 la FIAT S76  restaurata prende parte al Goodwood Festival of Speed percorrendo il tracciato dello show durante l’evento, senza però registrare nessun tempo.

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