Le gare endurance del futuro potrebbero vedere protagoniste vetture full electric estreme come la Lotus E-R9.
La casa inglese ha svelato le linee di un’auto accattivante, proiettando i fan del WEC direttamente nel futuro. Tra 10 anni le auto che parteciperanno alle gare di durata presenteranno un design spaziale e, neanche a dirlo, saranno elettriche. I tecnici della Lotus ci credono e hanno già sviluppato una vettura che sembra un jet pronto a decollare. Questo sarà il mondo delle corse di domani, secondo il pensiero di diversi esperti che si divertono ad anticipare il design dei bolidi della super classica di Le Mans 2030.

Per ora la E-39 è uno studio di design, progettato da Lotus Engineering. L’auto sfoggia una livrea nera e oro, rifacendosi ai colori storici del marchio inglese. ER sta per Endurance Racer, mentre il numero 9 è un omaggio al passato delle corse automobilistiche di Lotus. La leggendaria Lotus Mark IX, con cui la casa inglese esordì nel 1955 sul circuito de la Sarthe, esibiva il numero 9. Nel 2030 la casa di Hethel, fondata da Colin Chapman, celebrerà i 75 anni dalla prima partecipazione a Le Mans.
Una scheggia con forma di ala a delta
“Quello che abbiamo cercato di fare è spingere i limiti di dove siamo tecnicamente oggi e considerare quanto abbiamo a disposizione per l’imminente futuro. La Lotus E-R9 incorpora tecnologie che ci aspettiamo di sviluppare e che siano pratiche. Lotus ha una storia incredibile nello sviluppo di soluzioni uniche e lo abbiamo fatto molte volte nel motorsport e con le nostre auto da strada“, ha dichiarato Richard Hill, capo della divisione aerodinamica di Lotus.

La Lotus E-R9 è spinta dal medesimo gruppo motopropulsore della Evija, la prima hypercar elettrica da 2.000 CV della casa inglese. Inoltre, sarà possibile gestire in tempo reale la distribuzione della coppia su ognuna della quattro ruote. L’abitacolo trasmette la sensazione di essere in una cabina di pilotaggio di un jet supersonico. Il cockpit è sospeso sull’asse anteriore.
Cambia forma
Le innovazioni della Lotus E-R9 includono un’aerodinamica attiva avanzata, con pannelli della carrozzeria ‘morphing’. Si tratta di superfici attive, che possono cambiare la loro forma e l’assetto rispetto al flusso d’aria, con la pressione di un pulsante da parte del pilota o automaticamente, in base agli input delle centraline di gestione e le superfici di controllo montate verticalmente per assistere nelle curve ad alta velocità. Previste batterie potenziate, per una superiore erogazione di kW e una maggiore autonomia, mantenendo dimensioni e massa.

“La densità di energia della batteria e la densità di potenza si stanno sviluppando in modo significativo di anno in anno. Prima del 2030, avremo batterie chimiche a celle miste che daranno il meglio di entrambi i mondi, così come la capacità di ‘sostituire a caldo’ le batterie durante i pit stop“, ha annunciato Louis Kerr, ingegnere responsabile della divisione hypercar elettriche per Lotus.